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giovedì 15 marzo 2018

Ci siamo trasferite!

Buongiorno, buongiorno!

Volevo avvisare i lettori che abbiamo trasferito il blog qui: http://yukinohanami.altervista.org/

Speriamo continuate a seguirci anche lì e niente, buona giornata!

mercoledì 14 marzo 2018

14 marzo: Happy White Day!




Buon White Day a tutti!
Ora vi starete chiedendo come ce ne siamo uscire con questo argomento e che cosa sia questo White Day. Probabilmente molti di voi sanno di cosa si tratta, ma abbiamo pensato sarebbe stata una cosa molto carina parlarne anche nel blog.
In quale luogo avviene questa “festività”? Il White Day ha origine in Giappone, ma con il passare del tempo la tradizione è stata lentamente assorbita anche dalla Corea del Sud e da Taiwan. Questa festa, inoltre, è strettamente collegata a quella di San Valentino.
ホワイトデー howaito dē" tradotto in "giorno bianco" (in coreano lo troviamo come 화이트데이 hwaiteu dei). Nonostante vengano celebrate ad un mese di distanza, queste feste sono direttamente collegate tra di loro. Perché?
Perché San Valentino, nel Paese del Sol Levante, non è come da noi in Occidente che – se si è in coppia – ci si scambia i regali, si passa la giornata insieme, si va  mangiare e festeggiare allegramente al ristorante e tutte queste cose qui, al contrario, il giorno di San Valentino in Giappone è visto più come un giorno un’occasione per confessare il proprio amore. Vorrei subito dire che in una fascia di età già adulta inoltrata, i giapponesi, a quanto pare, smettono di festeggiare queste due festività, quindi questi eventi sono più vissuti dagli studenti in un periodo che va dalle scuole medie all’università.
Ma voi mi direte “eh, ho capito, sempre di quello si parla”, sì, ma in questa giornata non si hanno scambi reciproci di regalini, cioccolatini e altro, ma sono le ragazze che portano la cioccolata ai ragazzi.





In questo caso, però, si tratta di un vero e proprio metodo di comunicare in modo non verbale semplicemente attraverso il cioccolato, ora ve lo spiego meglio. Per comunicare i propri sentimenti, il cioccolato viene suddiviso in tre categorie:

il giri-choko (義理チョコ) anche detto “cioccolato d’obbligo” è quello che viene donato per cortesia e convenzione sociale (della serie “è consuetudine farlo, quindi lo si fa”) ai colleghi e compagni e che, generalmente, è quello già confezionato;

il tomo-choko (友チョコ) detto “cioccolato dell’amico” che viene comunemente regalato ai propri amici, anche tra ragazze, è più pregiato del giri-choko, ma non è comunque di grande importanza;

ed infine, il honmei-choko (本命チョコ) detto “cioccolato del preferito” è questo il cioccolato più importante tra tutti perché non solo può essere acquistato come prodotto artigianale, ma può essere addirittura fatto a mano dalle ragazze stesse.

Quindi cosa succede il 14 marzo?
Il White Day è l’evento contrario, i ragazzi che hanno ricevuto il cioccolato a San Valentino, teoricamente, dovrebbero ricambiare il regalo con uno ulteriore e, dato che la giornata è chiamata White Day, viene regalato del cioccolato bianco.
Le modalità di regalo sono come quelle per San Valentino, divise in categorie. Però c’è anche da dire che, con il passare del tempo, si è cominciato a regalare anche qualcosa in più come peluche, un piccolo gioiello e cose così, questo perché diciamo che la tradizione vuole che il regalo del ragazzo, per far capire che ricambia i sentimenti, deve valere almeno il triplo di quello che ha speso la ragazza il mese prima.





Quindi, se volete fare qualcosa di alternativo e, anche se non avete ricevuto niente per San Valentino, potete tranquillamente rifarvi nella giornata del White Day (o comunque, il 14 marzo) per dichiarare il vostro amore a qualcuno. Speriamo davvero che questo post vi sia piaciuto e niente, un buon White day a tutti voi e al prossimo post!

- Mars & Nena.

La parola della settimana





Stavo pensando che, dato che in questo momento non sto facendo assolutamente niente di produttivo (as always~) potrei approfittare per introdurre questa nuova.. Sezione? Rubrica? Insomma, questo nuovo spazio che abbiamo deciso di ritagliare all'interno del nostro blog per.. avvicinarci maggiormente ai nostri lettori (a cui speriamo piacciano i post che pubblichiamo!!).

Nei meandri più oscuri delle nostre menti, siamo andate a ricercare qualcosa che potrebbe essere carino da poter fare e abbiamo pensato "Perché non inseriamo la parola del giorno?", ma poi, magari in un giorno in cui siamo tutte impegnate, rischia anche di saltare, allora abbiamo ben deciso di ripiegare sulla parola della settimana!
Sia per voi, ma anche per noi, sarebbe bello tuffarci in questo universo in cui le parole (che siano nella nostra o in un’altra lingua) hanno un significato che va oltre quello che pensiamo e ci aiutano a vedere quella parola in modo diverso.

L'appuntamento è quindi ogni domenica pomeriggio per poter iniziare (o almeno avviarci a cominciare) la nuova settimana tutti insieme e niente, spero e speriamo davvero tanto che questa idea possa avere successo!
#staytuned

- Mars.

sabato 10 marzo 2018

Il lato oscuro: che cos'è il K-pop?


Peggio del fenomeno di X-Files; nemmeno Mistero è riuscito a scalfire la dura pietra di cui è costituito per poter scavare a fondo ed estrapolarne il nucleo. Come farà una persona sola a fare ciò che i grandi non sono ancora riusciti a fare?




Ci stavo proprio pensando qualche mattinata fa; nelle ultime settimane ci siamo trovati davanti a questo fenomeno che sta crescendo sempre di più, raggiungendo una fama che possiamo definire mondiale, ormai. Il problema è questo: avete visto qualcuno che ne parla senza pregiudizi o credendosi superiore? Ho letto molti articoli, su questo strano mondo, addirittura inviati televisivi alle Olimpiadi ne hanno parlato, tralasciando molte cose, e gli unici ad averne parlato bene sono i conduttori radiofonici di RaiRadio2 nel programma SAFAR (e colgo l'occasione per ringraziarli e vi lascio il link della replica del programma in cui ne parlarono). 
Inoltre, lo dico subito, ho deciso di dividere questo argomento (vasto tanto quanto il deserto del Sahara) in più parti per fare in modo che le persone non si annoino troppo nella lettura del mio post, perché mettere tutto compattato in uno solo sarebbe un vero dramma e verrebbe chilometrico, quindi ho preferito fare così!

Quindi la domanda è: cos’è il K-pop?

Il K-pop, da definizione, è la musica popolare coreana (in questo caso sudcoreana, la Corea del Nord ha regole molto ferree sulla diffusione e l’ascolto della musica). Cancellate proprio dalla testa il fatto che "sia nato ieri" perché esiste da tempo immemore e molti sono i gruppi che ne hanno fatto la storia (per citarne alcuni, basti pensare ai Super Junior – che sono tornati sulle scene poco tempo fa, i Big Bang, le Girl Generation o, se vogliamo andare ancora più indietro, gli Shinhwa – e qui parliamo del 1998). Una diffusione maggiore la troviamo sicuramente intorno agli anni in cui piattaforme come YouTube hanno cominciato ad essere presenti nella routine quotidiana di ogni singolo individuo; è quindi diventato più facile poter vedere un video musicale, un video lyrics (con le traduzioni incorporate) ecc. Potremmo anche parlare di Twitter, Facebook, insomma, ogni mezzo di diffusione delle informazioni presente sul web ha avuto la sua parte nel trasportare questo fenomeno verso un pubblico sempre più ampio!

Non mi metterò a scimmiottare gli articoli che già sono stati scritti, non mi sembra il caso, vorrei solamente non vi faceste una brutta idea, non vi fermaste alle cose superficiali come “cantano in una lingua che non comprendo”, “sono tutti uguali”, “hanno gli occhi a mandorla”. Oltre ad entrare io stessa a far parte di diritto nel K-pop (come ho già detto, gli occhi a mandorla li ho anche io e non ci vedo proprio niente di male), ci sono delle questioni che vanno messe in chiaro. E questo a partire dalla lingua in cui cantano.





I coreani parlano, scrivono, leggono e vivono l’Hangul ( 한글, l’alfabeto coreano) che nel 1997 è entrato nella lista delle “Memorie del Mondo” istituita dall’UNESCO (mica cose da niente). 
Non è facile imparare una lingua nuova (anche perché, come con il Giapponese e, probabilmente, anche il Cinese, chi sta cercando di imparare, viene invitato anche a studiare la cultura e le tradizioni, e molte volte rischiano di non essere comprese o, addirittura, prese in giro), ma non vi è nulla che lo impedisce. Anche perché, non tutti nasciamo sapendo già tutte le lingue del mondo, ad esempio, quando andiamo a scuola ci insegnano l’inglese (seconda lingua per eccellenza, insegnata appunto nelle scuole e prima lingua parlata in tutto il mondo, la seconda è il cinese) e grazie a questo possiamo capire quando parlano le altre persone, possiamo ascoltare i testi delle canzoni in quella lingua, possiamo leggere libri ecc, ecc, ecc. 
Con il coreano è la stessa identica cosa. C’è chi lo impara e chi no, ma questo non frena una persona dal volersi avvicinare maggiormente all'artista che le piace in quel momento. Per facilitare la comprensione, sono presenti moltissime fonti che permettono di avere una traduzione di un determinato testo. Io ad esempio uso spesso Color Coded Lyrics (che ha i lyrics in Hangul, in Hangul romanizzato e in inglese, in più i testi sono di colori diversi in base a chi canta un determinato verso) e poi, ma questo me ne sono accorta solo ultimamente, anche Genius (che riporta anche dei piccoli commenti fatti direttamente dall’artista in questione e dà la possibilità di ascoltare il brano direttamente sulla pagina del testo).

Spero in una apertura mentale comune, spero anche nell'abbattimento dei muri che si innalzano vero le persone che provengono da culture lontane da noi e nel cominciare a non vedere gli asiatici come "tutti uguali" perchè come voi e molti, molti altri, sono prima di tutto delle persone.
Con questo post non si vuole assolutamente spingere le persone ad ascoltare una musica che loro non piace (è come il cibo, un libro, ecc, prima di dire che non piace, bisogna provare), ma solo provare a mettere in chiaro che non sono alieni o altro, che sono perfettamente umani e come me o voi, vivono intensamente per poter realizzare tutto quello che hanno sempre sognato.
Detto questo spero che la prima parte del lungo argomento di cui vorrei parlare non sia stata troppo noiosa e spero di rivedervi anche nelle restanti parti che ancora non so quante saranno e probabilmente non sarò l'unica a parlarne! Se volete più informazioni, se avete qualcosa da aggiungere (vi ricordo che è solo il primo post questo), potete farlo nei commenti!

Vi ringrazio davvero molto per la vostra attenzione!

- Mars.



venerdì 9 marzo 2018

HOW TO DRAW A CHIBI BOY

Hellooo, sono qui per proporvi un mini tutorial su come disegnare un mezzo (?) lol chibi boy, non vi aspettate chissà quale meravigliosa opera d'arte ne uscirà, non sono una cima con il disegno, ma mi rilassa farlo e quindi perché non condividere questo momento con voi??

Piccola parentesi, alcuni molto probabilmente, si staranno chiedendo che cos'è un chibi, in breve, chibi (che deriva dal giapponese, ちび) è un termine che significa "persona bassa" o "bambino piccolo", nulla di offensivo sia chiaro, ma indica per l'appunto una figura piccola e deforme che per molti è considerata "kawaii" ovvero carina.

Bando alle ciance vi lascio al piccolo tutorial♥





Primo Step: Armatevi di carta, matita e gomma!


Prima di tutto iniziate a disegnare un cerchio/ovale sul vostro foglio, il cerchio/ovale non dovrà essere per forza perfetto, quindi non preoccupatevi se non vieni al primo colpo.
A seguire, iniziate a tracciare delle linee guida, che vi saranno utili  successivamente a disegnare le parti del viso. Dopo aver tracciato le nostre linee guida si parte a disegnare la forma del volto, ovviamente verrà diversa per tutti, poichè ognuno ha un proprio stile di disegno, quindi donut worry (cit.) ✋
Il passo seguente include l'aggiunta degli occhi, anche qui, non preoccupatevi ognuno li disegna come più preferisce, si sa ogni persona ha un modo di disegnare che lo rappresenta.



Dopo aver disegnato gli occhi, passo all'aggiunta della bocca, delle orecchie e del naso (se non lo vedete nel primo riquadro è solo perchè stavo capendo come farlo lol).
Successivamente si passa alla parte che tutti amano, ovvero i capelli. Personalmente non sono mai riuscita a disegnarli decentemente, però qui non mi sono venuti male, si insomma, chi non ama il taglio alla testa di cocco??? 
Come vedete nel terzo riquadro sono andata  a disegnare la parte superiore del corpo, potete scegliere la posa che più preferite, io ho scelto questa perchè mi sembrava tanto cute e ideale per il viso che ho disegnato.



Dopo aver ideato a "grandi linee" il nostro chibi, si passa alla cancellatura delle linee guida, facendo molta attenzione a non cancellare il resto del disegno.
Si potrebbe quasi dire che la nostra "opera d'arte" sia completa (?) ma no. Non essendo soddisfatta, ho aggiunto qualche dettaglio in più, ad esempio gli orecchini e le orecchie da gatto.
Penultimo step, uno dei pù importanti, è quello di ripassare e rimarchiare i contorni del nostro disegno, potete benissimo utilizzare una penna nera oppure un tratto pen, io per esempio ho utilizzato il tratto pen della Staedtler con spessore 0,2.




E ORA COLOREEEE!!









Bene, il tutorial è terminato, in realtà ero molto pensierosa se portare un argomento simile nel blog, ma riflettendoci mi sono detta "perchè no?". Spero vi sia piaciuto e chissà, magari in futuro vi porterò altri piccoli tutorial come questo. 








- emi



mercoledì 7 marzo 2018

Le scelte della vita: l'università

In questi giorni stavo pensavo ad un argomento per il blog perché ho sempre una voglia matta di pubblicare qualcosa ma PUNTUALMENTE la fantasia è sotto lo zero.
Tuttavia mentre stavo pian piano diventano un amanuense a forza di ricopiare gli appunti del mio corso di italiano, mi è venuto il lampo di genio : PERCHÉ NON PARLARE DELL’UNIVERSITÀ?!?


In effetti è un argomento che potrebbe interessare a molti, dato che sicuramente tra i nostri lettori si aggirano coloro all’ultimo anno di superiori e quindi in procinto di decidere se continuare o meno a studiare ma soprattutto, di cosa scegliere se la risposta fosse proseguire gli studi.
Dato che sono ancora una novellina per quanto riguarda la parte tecnica dell’università e ancora un po’ faccio fatica a capire, ve la lascio spiegare principalmente da Mars che ha già terminato questo percorso.

Uhm, Elly ha avuto veramente un'ottima idea, ma da cosa potremmo partire? Iniziamo dal dire che dovete sfruttare e avere l'occasione di partecipare a quegli eventi che vi permettono di introdurvi nel mondo universitario, come ad esempio il JobOrienta che – chi ne è a conoscenza - sa che è uno dei più importanti e ogni anno attira veramente molti studenti che essi decidano di continuare a studiare o meno, c'è anche la sezione per il lavoro – oppure gli Open Day che, credetemi, possono essere gli strumenti che fanno la differenza. Siete indecisi perché non avete idea di come funzioni? Nessun problema; studenti come voi (anche se un pochino più grandi) vi spiegheranno – sia a grandi linee che in modo approfondito – tutto quello che c'è da sapere sui corsi, sulle modalità di lezione e tutto quello che ne segue. Ovviamente, informatevi se l’università che volete frequentare è a numero aperto o chiuso. Per quelle a numero chiuso sono disponibili delle sessioni di verifica dei requisiti necessari per l’accesso, ma questo vi verrà spiegato quando  andrete a chiedere maggiori informazioni.

Quando entrate nel mondo universitario, la vostra concezione di apprendimento diciamo che potrebbe variare, dipende anche molto dalle capacità che ha una persona di adattarsi alla situazione. Non è come quando entravate in classe a scuola che il professore fa l'appello, vi conosce un po', sa come siete fatti, se siete un po' timidi e tutte quelle cose che, bene o male, vedendovi praticamente ogni giorno, possono intuire.
I professori universitari vedono migliaia di studenti ogni anno, nuove facce ad ogni semestre e, se hanno più di un corso, faranno veramente molta fatica a ricordare anche di avervi visto a tutte le lezioni. Elly mi ha consigliato di riportare quello che le dissi quando parlammo dell’università. L’ansia si stava facendo sentire parecchio, è normale quando si è matricole (ci sono passata), allora per farla anche un po’ sorridere le dissi: “L'università non è come la scuola; all'università – all'inizio – è come entrare nello stesso supermercato più volte e il cassiere ancora non si ricorda di averti già visto per la tremillesima volta”.




Io per natura sono una persona molto timida e ansiosa, e i professori che avevo a scuola me lo dicevano spesso che dovevo un po' uscire da questa bolla per potermi realizzare meglio e, nonostante io abbia fatto molta fatica, alla fine ce l'ho fatta. Mettere da parte la timidezza (l'ansia fa parte di me; io sono l'ansia e l'ansia è me - prossimamente al cinema), mi ha aiutata ad aprirmi un po' di più e, potrei dire che mi è stato d'aiuto, ogni volta che mi sono trovata davanti ad un professore che di me non sapeva proprio niente.
Soprattutto, cercate di farvi degli amici, trovate qualcuno con cui passare il tempo nelle ore in cui non c'è lezione, con cui confrontare gli appunti e farsi passare delle notizie nel caso ve lo foste persi a lezione oppure eravate assenti. L'università è anche un'esperienza per maturare meglio nelle relazioni (io non ho brillato, certo, ma non ho nemmeno fatto così tanto schifo).

Per quanto riguarda gli esami, più ciò che avete scelto di fare vi piace, più vi verrà meglio studiarlo e passerete gli esami ad occhi chiusi (per così dire). C'è molto da studiare, questo è vero e c'è anche da soffrire parecchio (se poi siete come me, c'è da impazzire) però è anche vero che non ci sono interrogazioni o compiti in classe ogni settimana e questo dà una maggiore possibilità per sistemare gli appunti, cominciare il libro dell'esame e prepararsi per quando arriva la sessione (ci sono quella autunnale, quella invernale e quella estiva, in cui ci saranno tutti gli esami che dovrete dare; cercate di scegliere un tot di esami a sessione, se preferite fare subito i più facili o i più difficili è una vostra scelta). Ma soprattutto, non date troppo retta alle voci di corridoio quando parlottano di un professore. Piuttosto che farvi dire da un'altra persona che ha già fatto quell'esame e vi ha parlato in modo molto poco convincente di quel determinato professore, andate ad ascoltare un esame, se è in aula è più facile, se è in studio un po' meno perché a volte viene chiusa la porta ed è difficile sentire che domande faccia o come si comporta).


Ora dopo aver visto COME funziona l’università vorrei parlarvi della scelta.
Come penso voi abbiate capito scegliere la facoltà da intraprendere non è per nulla facile : si certamente si è sempre in tempo per cambiare ma l’azzeccare al primo colpo sarebbe la cosa migliore (per poi anche evitare spiacevoli intoppi).
La scelta universitaria è molto molto importante: determina cosa tu voglia diventare da grande, quale sarà la tua carriera e il tuo futuro. Tolta la scelta su un piano che riguarda le varie facoltà, uno dei problemi secondo me principali è l’influenza di chi ti sta attorno.
Purtroppo non tutti hanno una scelta davvero libera e ci saranno sempre il genitore, il nonno, la sorella, il professore che saranno determinanti nel percorso da intraprendere e moltissime volte, sarebbe una scelta forzata.
Sovente si sceglie, con amarezza, di non andare contro alle imposizioni dateci e di sprecare tempo ed energie studiando qualcosa che non ci piace affatto.
Alla fine si, è tempo sprecato.
È tempo che si sarebbe benissimo potuto impiegare in qualcosa che davvero amiamo, che davvero ci fa svegliare la mattina carichi e che ci fa venire voglia di metterci con la testa sui libri.
Io sono stata fortunata, i miei genitori (anche se tutt’ora non sono pienamente convinto) hanno lasciato scegliere a me in che facoltà mettere TEMPO e soprattutto SOLDI.
Per quello che vi posso dire cercate in tutti i modi di scegliere voi per voi, la vita è la VOSTRA non dei vostri genitori.
Potrà essere vista come una delusione da parte loro, all’inizio però; perché io sono sicura che vedendo i risultati che porterete a casa faranno cambiare loro idea.
I genitori avranno per sempre un controllo ed una influenza decisivi nella vita dei loro figli ma una cosa è certa: vedervi felici, soddisfatti di voi stessi e di quello che starete ottenendo, varrà sicuramente 100 volte in più di fare psicologia invece che beni culturali.

Sono ancora qui, sono ancora Mars, vi sono mancata? Comunque, quello che dice Elly è vero, molti genitori vorrebbero che i figli frequentassero una determinata un'università anche se magari frequentando quella che vorrebbero loro, magari, avrebbero già un lavoro pronto una volta finito (finendo a lavorare per uno dei genitori, ammetto che può succedere, oppure da un conoscente dei genitori che si prende la responsabilità). Se ci sono persone che vogliono fare quel tipo di lavoro, non c'è niente di sbagliato, assolutamente, ma se la vedete più come una forzatura, decidete voi cosa è meglio per voi stessi.
Anche i miei genitori erano un po' contrari al fatto che avessi scelto un'università completamente diversa da quelli che erano stati i miei studi precedenti, ma alla fine mi hanno sostenuta e mi ha fatto piacere portare a casa buoni voti agli esami (ripeto, non ho brillato, ma mi sono impegnata) e vederli orgogliosi di me, il giorno della mia laurea, mi ha fatto capire che mi hanno lasciato la libertà di scelta proprio perché trovassi la strada che più faceva per me, perché è così che dovrebbe andare e ne sono stata davvero molto felice.




Potete farcela, noi siamo con voi!
Speriamo che questo post possa avervi aiutato un minimo a capire su cosa basare la vostra scelta (e il vostro futuro??) e niente, speriamo di non avervi annoiato! Se volete farci sapere la vostra esperienza o altro, vi aspettiamo numerosi nei commenti! Vi ringraziamo per l’attenzione che ci date e che continuate a darci e, davvero, grazie, grazie, grazie.

- Elly e Mars.

domenica 4 marzo 2018

Camere da letto e piantine aesthetic.







Prima di cominciare, vorrei augurare una buona domenica a tutti e spero vi siate un po' rilassati e riposati, anche se solo un pochino, so che gli impegni della settimana alla fine si riversano tutti sul weekend perché c'è da organizzare, studiare, sistemare e chi più ne ha più ne metta, spero quindi che questo post possa portarvi una piacevole lettura e magari, chissà, invogliarvi a prendere una decisione!

Molte volte, scorrendo il feed di Instagram – per noia oppure come passaggio fondamentale e quotidiano nella nostra routine giornaliera – noto sempre, tra le persone che seguo e non – anche perché ora c’è la possibilità di vedere di suggerimenti un po’ più insistenti – la presenza di queste meravigliose camere da letto – molto aesthetic – che pullulano di colori chiari (il bianco, per la maggior parte) e sono piene, stracolme, di piantine verdi.
Non parlo di piante enormi da foresta Amazzonica, ma di piccoli cactus, cactus zebra (che recentemente ho regalato a mia madre, lei le ama, in più penso il ragazzo del negozio avesse detto un altro nome, ma google lo chiama così, allora teniamo questo), la succulenta ecc, ecc, ecc e potrei continuare all’infinito ma non sono qui per fare giardinaggio o altro, anche perché finirei con il dover chiamare davvero mia madre e farmi spiegare, dato che grazie a lei, casa nostra sembra un piccolo vivaio.

Io, lo ammetto, grazie al fatto di averne le casa strapiena, le trovo assolutamente adorabili, soprattutto se sono senza spine (vi spiego, io sono un danno, rischierei di farmi del male anche solo guardandole) e così, scioccando l’intera folla – mia madre soprattutto non riusciva a crederci, mentre mia nonna voleva regalarmi subito un po’ delle sue, voi direte che è una cosa di famiglia ed io risponderei che è proprio così – ho deciso di adottarne due anche io. Sono andata a comprare un porta vasetti adorabile (è una specie di finestrella con il suo portavasi, è bellissima, sono ancora innamorata come la prima volta) e ho trovato queste due piantine a un euro l’una e me le sono portata a casa. Ho dato loro anche dei nomi perché mi sembrava di lasciarle un po’ spoglie non facendolo e poi era per affezionarmi meglio, così soffro di più alla fine, molto brava Mars! Per questo ora sono vicino alla finestra, non troppo esposte alla luce  purtroppo ha ricominciato a fare brutto, non so se nevicherà ancora oppure no, ma tra qualche settimana è primavera, vediamo come deciderà di andare  e sono sulla mia scrivania, tranquille, pacifiche, che mi tengono compagnia e ogni tanto le guardo con fare orgoglioso come se fossi la loro madre (sono normale, mi dicono). Spero che rimangano con me per molto tempo perché sono davvero molto carine, mi viene quasi da piangere.

Comunque, se siete indecisi sul da farsi, perché magari le volete anche voi ma non ne siete sicuri perché “Eh ma delle piantine in camera, non mi sembra una buona cosa” oppure “Eh ma poi ci devo stare dietro”,  cercherò di convincervi un pelino in più a prendere la decisione della vostra vita. Non posso darvi effettivi consigli su come ci si prenda cura di loro, anche perché poi potrebbero variare da pianta a pianta, per quello dovreste consultarvi con la persona da cui le comprerete per avere maggiori dettagli, fatevi anche dire quali sono i metodi più naturali per prendervene cura ricordate che ci dovrete vivere insieme, quindi sarebbe bene non usufruire di prodotti chimici (sono una pessima persona che non fa pubblicità, va bene così).





Ovviamente, non esagerate troppo, nel senso, va bene averne, ma in modo moderato e non limitatevi solo alla camera da letto, mettetele sparse per la casa, hanno veramente un bellissimo impatto, soprattutto se sono belle verdi. In più, dato proprio dal loro colore, regalano un effetto relax, svolgono questa meravigliosa funzione di migliorare l’umore. Anche se in minor quantità, pensate a quando andate – se ci andate – a fare una bella passeggiata in mezzo alla natura, che sia in un piccolo bosco oppure su una strada di compagna; stare a contatto con la natura, aiuta ad alleviare lo stress, allontanare molti dei pensieri che vengono a bussare prepotentemente alla porta, quindi – anche se in ridotta portata – questo piccolo angolo di natura che ci creiamo potrebbe anche aiutarci a mantenere una certa calma interiore (spero..).

Io vi ho consigliato delle piantine piccine, ovviamente non potevo mettermi a parlare di piante più grandi (anche perché non ne so assolutamente nulla) però, se avete intenzione di decorare la vostra stanza con delle piante di maggiori dimensioni (se avete la camera grande, fatelo) il mio consiglio è di non partire in quarta con un’idea già in mente. Andate al vivaio, consultatevi con uno dei commessi e lasciatevi guidare per una maggiore e migliore scelta per voi, tenendo conto di evitare quelle profumate se siete troppo sensibili ecc, insomma, parlatene per bene con chi di dovere e, come ho detto prima, fatevi consigliare sul miglior modo per prendersene cura utilizzando un metodo naturale.


Detto questo, spero di avervi un minimo convinti anche solo ad andare in un vivaio per ammirarle e poi decidere se compiere questo grande passo, aspettare ancora o non farlo, nessuno lo impone.
Vi ringrazio davvero molto se siete arrivati fino a qui e niente, al prossimo post!

- Mars.

sabato 3 marzo 2018

Hanami e il web






Come molti sanno, il modo più veloce per spostarsi da una parte all’altra del mondo (oltre a viaggiare) è sicuramente attraverso il web. Per questo lo staff di Hanami ha deciso di fare qualcosa per avvicinarsi maggiormente ai propri lettori e a chiunque voglia parlare, scambiare idee, consigli e tante altre cose ancora!

Abbiamo quindi creato un account di Twitter: @yukinohanamib

e un account di CuriousCat: yukinohanami

Quindi per qualsiasi cosa, soprattutto se siete timidi – ci rendiamo perfettamente conto della situazione – e preferite che la vostra identità non venga scoperta, vi consigliamo di utilizzare questi due link!
Vi ringraziamo molto per l’attenzione!


- Lo staff di Hanami

venerdì 2 marzo 2018

‘Sunsets are the proof that endings can be beautiful’





Questo post non ha veramente un argomento, non ha neanche uno scopo informativo o che so io.
Semplicemente mi andava di parlare po’ con voi, così  funziona no? haha

Ieri ho fatto una visita importante che mi ha procurato parecchio stress negli ultimi giorni; chiedete tranquillamente a tutte le mie amiche e vi diranno che si, sono stata più in ansia questa settimana più di come già lo sono di solito (e io soffro d’ansia quindi immaginate).

Alla fine non era nulla di che, niente di particolare e mancherebbero ancora vari step prima di dirlo chiuso.
Tuttavia un avvenimento, una sciocchezza del genere mi ha fatto pensare un po’.

Non sono mai stata una persona che pensa subito al peggio o che si butta a capofitto nella parte negativa delle cose però in quest’occasione ho “peccato” pensando ad un risvolto negativo ancora prima di sapere con certezza.
Questo comportamento, mi ha fatto ancora di più capire una cosa : bisogna affrontare ogni situazione nella maniera più positiva possibile.
Può essere dura lo so lo so, certi di voi saranno pur negativi di natura ognuno è fatto a modo suo.
Però davvero, lo dico perché in tutta la mia vita ho affrontato le cose con un atteggiamento positivo senza mai scoraggiarmi e questo mi ha sempre dato qualcosa indietro.
Se vi svegliate con dalla parte sbagliata del letto, la giornata non deve essere rovinata per un non nulla anzi siete VOI che dovete cambiarla fin dall’inizio e farla diventare bella. 
Non bisogna perdere ore preziose, che scorrono velocissime, con il broncio.
non è così che funziona.

Quando sembra tutto contro di voi, se ci si impegna un minimo qualcosa per cui sorridere si trova : anche qualcosa di piccolo come un ricordo felice, un complimento ricevuto, un buon tempo, una canzone... qualsiasi cosa che abbia la forza di farvi star bene. 
Per me funziona sempre, magari la strana sono io e può benissimo essere così haha.
Ma scherzi a parte lo dico anche per voi, perché se uno è triste o arrabbiato tutta la giornata poi questo ha brutti risvolti di conseguenza.

Quindi nulla, lunedì avrò i risultati e giovedì dovrò fare un’altra visita (la definitiva) in cui mi verrà detto come affrontare questo mio problema che purtroppo va avanti da molto e che non penso si potrà davvero risolvere.
Potrebbe abbattermi quest’ultimo punto ma già solo il fatto che per una buona parte si risolverà mi fa stare tranquilla e positiva.

Infine spero davvero di non avervi annoiato e se così fosse, mi rifarò la prossima volta don’t worry.
- Elly

giovedì 1 marzo 2018

K-BEAUTY: TOP 5 DEI BRANDS PIU FAMOSI IN COREA DEL SUD




Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma i cosmetici sudcoreani sono tra i più famosi in tutto il mondo, infatti la k-beauty non solo ha spopolato in tutto il continente asiatico ma è riuscita a conquistare l'Occidente con le sue rinomatissime innovazioni.

Un esempio???

Beh ai coreani si deve l'invenzione della prima BB cream.
Per chi non lo sapesse la BB cream è una crema idratante che funge anche da fondotinta e crema solare, il nome sta per blemish balm o blemish base ed è un prodotto commercializzato principalmente nel continente Asiatico ma soprattutto in Corea del sud, ma come detto in precedenza la vendita della bb cream è stata introdotta anche sul mercato occidentale ottenendo notevolissimi risultati.




Ma ritorniamo a noi, vi starete chiedendo chi è la ragazza nelle foto qui sopra (credo ahah), beh per chi non lo sapesse lei è Pony nonché una delle più famose guru di bellezza della Corea del Sud, il suo vero nome è Hye Min Park e ha iniziato la sua carriera da influencer qualche anno fa sulle piattaforme di Youtube e Instagram.

Il motivo per il quale sto parlando di lei in questo momento non è dovuto solamente al fatto che è una delle mie più grandi ispirazioni ma principalmente perchè grazie alla collaborazione con “Memebox” nota compagnia per la cura della pelle e dei cosmetici coreani, ha creato il suo piccolo brand “Pony Effect”, brand che sta spopolando in tutta l'Asia. L'ho inserito nella mia top 5 poiché, seguendo Pony da tanto tempo e guardando i suoi video 24/7, riconosco che i suoi prodotti sono davvero eccezionali.




A seguire abbiamo la TONY MOLY ("Tony" significa “stiloso” e "Moly" significa “confezionare”) una delle marche più famose in assoluto, nata nel 2006 a Seoul, io in prima persona la amo alla follia, ho comprato tantissime maschere e rossetti, infatti uno dei miei preferiti è il Panda's Dream Glossy Lip Crayon nella colorazione True Red. Ma passiamo alla cosa che amo di più di questo brand, il packaging, si potrebbe dire che la maggior parte delle volte, lo ammetto, compro soltanto per la confezione, dopotutto la tony moly è nota anche per questo, non si può negare il fatto che in ogni collezione crea sempre confezioni innovative e accattivanti.



Scendendo in classifica, troviamo la Laneige, fondata da Amore Pacific (conglomerato di case di prodotti cosmetici) nel 1994. Il nome del brand deriva dal francese e significa "neve". Il prodotto principale e con cui è più conosciuta, sono le sue maschere notturne interamente prodotte con elementi naturali, tra cui l'acqua. Non tutte ne sono a conoscenza, ma la cura del viso, per la maggior parte dei coreani, è considerata una pratica fondamentale, detta anche daily skincare (ogni giorno dedicano del tempo a questa pratica per mantenere la pelle fresca e idratata). Molti considerano la Sleeping Mask della Laneige il top delle maschere notturne poiché, grazie alle sue funzioni, è capace di regalare vero sollievo alla pelle stressata dalla giornata.


Al quarto posto troviamo la SKINFOOD, fondata a Seoul nel 1957.
"Noi siamo quello che mangiamo" è questa la filosofia su cui si basa principalmente questo brand. Infatti, esso è costantemente alla ricerca di ingredienti naturali in modo da poter sviluppare al meglio i loro prodotti A differenza della Laneige, la Skinfood sfrutta elementi come le vitamine, i minerali o gli antiossidanti (dell'alimento in questione) in modo da rendere la nostra pelle più forte ed elastica.






All'ultimo posto, ma non di minor importanza, troviamo la Holika Holika, uno dei brand coreani più giovani, formatosi nel 2010. La particolarità di Holika Holika è quella di fornire cosmetici con packaging accattivanti (ma soprattutto a prezzi ragionevoli) e pratici, utili per migliorare la bellezza di ogni donna (o uomo, nessuno è escluso!).













-Emi
 


Coloriamoci le guance: la crush



Per la serie "Argomenti Tabù" che ho deciso di chiamare "Coloriamoci le guance", anche se credo ci sarà solamente questo post, mi andava di aprire questo piccolo, minuscolo, angolo in cui parlare un pochino di quelli che sono gli argomenti che ci fanno un po' colorare le guance e ci lasciano un po' perplessi su quel che dobbiamo fare, esattamente come in una partita a scacchi.



“Ma ti piace qualcuno? Chi è la tua crush?”

Quante volte ci siamo trovati davanti all’intramontabile domanda che l’amico/amica di turno decide di lanciarti senza alcuna pietà e senza aver timore di niente e nessuno? Quante volte ci siamo trovati ad arrossire (lasciando per un momento da parte i più temerari) davanti a questo quesito che miete vittime a destra e a manca? Confessare di avere una crush, la maggior parte delle volte, non è facile per una persona e ammetto di saperlo molto bene.
Però ora, senza troppo impegno, alzi la mano chi non ha mai avuto una crush per qualcuno (e intendo proprio nemmeno una). Se siete tra coloro che hanno alzato la mano, permettetemi di congratularvi con voi e di stringervi forte la mano, perché siete riusciti a non lasciarvi coinvolgere in queste frivolezze, avete vissuto sicuramente un’esistenza più serena e in pace con voi stessi. Per chi non ha alzato la mano beh, posso capirvi perfettamente, diamoci un abbraccio e cerchiamo di essere forti tutti insieme.

Ma diamo una definizione alla parola CRUSH; il dizionario (quello inglese, ovviamente) ci suggerisce, essenzialmente, che si tratta di una forza frantumatrice, una pressione tale da avere la forza di distruggere. Ma oltre a questa visione sanguinolenta [scusate, nella mia mente ho visto cose che “voi umani non potreste immaginarvi” (cit.) ], se diamo una sbirciata anche su internet troviamo che possiamo tranquillamente associare il termine all’avere una temporanea infatuazione per qualcuno. E questo qualcuno può essere davvero chiunque – in base ai gusti che ha una persona, ovviamente – dal/la compagno/a di classe, al/la cassiere/a del supermercato vicino casa, può anche essere benissimo il personaggio di un fumetto (potrei passare ore e ore a parlare di tutte le cotte che mi sono presa per un personaggio di un anime oppure di un manga – dico così perché non tutti i manga diventano anime e non tutti gli anime sono presi dai manga). Perché sì, la crush non si ferma solamente alla persona che conosci, è un campo talmente ampio da far girare la testa a chiunque.



Ne ho avute abbastanza di crush (soprattutto quando ancora andavo a scuola) e ora, a distanza di molti anni, mi arrabbio davvero molto al solo pensare come io abbia malamente affrontato determinate situazioni. Bene o male, ora come ora, potrei anche cavarmela meglio, ma ripensando alle crush che avevo probabilmente dovrei tornare indietro nel tempo e prendermela con me stessa. Non brillo certo di spirito di iniziativa, la timidezza comanda il mio spirito in ogni suo movimento (non sempre, perché nella vita, per molte cose, “o la và, o la spacca”), ma ogni tanto bisogna mettere da parte tutto e affrontare la situazione di petto (consiglio spassionato per chi è timido e deve affrontare gli esami all’università – credo che arriverà un articolo anche su questo argomento il prima possibile, stay tuned). E l’unico modo per mettersi l’anima in pace o vedere avverarsi i propri sogni, è proprio prendere una decisione importante: andare a parlarci oppure continuare a vivere nell’asfissiante mondo dei dubbi? Se una persona è molto timida, è difficile che trovi il coraggio di prendere l’iniziativa. Il mio consiglio è che, ci sta scherzare un pochino “ah, ti sei preso una bottarella!” ma non tiratela troppo per le lunghe, il vostro amico o la vostra amica si potrebbero sentire oppressi da questa cosa, piuttosto, dite loro che a lungo andare, potrebbero starci sempre più male. Rimuginarci troppo porta lentamente la persona alla pazzia, lo scivolare dolcemente nella follia, AH. Ovviamente sto scherzando, state sempre molto allerta in quel che fate, pensateci una, due, tre anche quattro volte e poi fatevi sentire anche voi.

Io ho una storia un po’ strana e anche una crush un po’strana. Dopo aver chiuso definitivamente un capitolo importante della mia vita, mi sono detta “basta, lascia perdere, ora dedicati a te stessa” ed è quello che ho fatto. Il tutto è durato sì e no un mese, se mi è andata bene. La mia crush è un cantante, ovviamente, e la cosa strana – perché è strana per me, ma continuo comunque per la mia strada – è che a distanza di quasi due anni, ancora mi sembra ieri la prima volta che sono venuta a conoscenza della sua esistenza su questo mondo. Ma hei, condividiamo lo stesso pianeta, non siamo esattamente così distanti, giusto? Non prendetemi per pazza, ma io sto proprio bene nella situazione in cui sono ora, credetemi, ne sono veramente molto contenta, erano anni che non mi sentivo così.. libera, ecco, non mi sentivo libera da troppo tempo e niente, mi piace tantissimo.

Ma basta parlare di me e passiamo ad un altro punto fondamentale e indispensabile.. voi!
Ditemi.. avete avuto o avete tutt’ora una crush? Come l’avete affrontata o come pensate di farlo (se avete intenzione di farlo)? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto, se volete, così tentiamo di aiutarci tutti a vicenda, un metodo che va bene per qualcuno potrebbe andare bene anche per altri! #diamociunamano

Avete tutto il mio supporto!



-          - Mars.