-->

mercoledì 7 marzo 2018

Le scelte della vita: l'università

In questi giorni stavo pensavo ad un argomento per il blog perché ho sempre una voglia matta di pubblicare qualcosa ma PUNTUALMENTE la fantasia è sotto lo zero.
Tuttavia mentre stavo pian piano diventano un amanuense a forza di ricopiare gli appunti del mio corso di italiano, mi è venuto il lampo di genio : PERCHÉ NON PARLARE DELL’UNIVERSITÀ?!?


In effetti è un argomento che potrebbe interessare a molti, dato che sicuramente tra i nostri lettori si aggirano coloro all’ultimo anno di superiori e quindi in procinto di decidere se continuare o meno a studiare ma soprattutto, di cosa scegliere se la risposta fosse proseguire gli studi.
Dato che sono ancora una novellina per quanto riguarda la parte tecnica dell’università e ancora un po’ faccio fatica a capire, ve la lascio spiegare principalmente da Mars che ha già terminato questo percorso.

Uhm, Elly ha avuto veramente un'ottima idea, ma da cosa potremmo partire? Iniziamo dal dire che dovete sfruttare e avere l'occasione di partecipare a quegli eventi che vi permettono di introdurvi nel mondo universitario, come ad esempio il JobOrienta che – chi ne è a conoscenza - sa che è uno dei più importanti e ogni anno attira veramente molti studenti che essi decidano di continuare a studiare o meno, c'è anche la sezione per il lavoro – oppure gli Open Day che, credetemi, possono essere gli strumenti che fanno la differenza. Siete indecisi perché non avete idea di come funzioni? Nessun problema; studenti come voi (anche se un pochino più grandi) vi spiegheranno – sia a grandi linee che in modo approfondito – tutto quello che c'è da sapere sui corsi, sulle modalità di lezione e tutto quello che ne segue. Ovviamente, informatevi se l’università che volete frequentare è a numero aperto o chiuso. Per quelle a numero chiuso sono disponibili delle sessioni di verifica dei requisiti necessari per l’accesso, ma questo vi verrà spiegato quando  andrete a chiedere maggiori informazioni.

Quando entrate nel mondo universitario, la vostra concezione di apprendimento diciamo che potrebbe variare, dipende anche molto dalle capacità che ha una persona di adattarsi alla situazione. Non è come quando entravate in classe a scuola che il professore fa l'appello, vi conosce un po', sa come siete fatti, se siete un po' timidi e tutte quelle cose che, bene o male, vedendovi praticamente ogni giorno, possono intuire.
I professori universitari vedono migliaia di studenti ogni anno, nuove facce ad ogni semestre e, se hanno più di un corso, faranno veramente molta fatica a ricordare anche di avervi visto a tutte le lezioni. Elly mi ha consigliato di riportare quello che le dissi quando parlammo dell’università. L’ansia si stava facendo sentire parecchio, è normale quando si è matricole (ci sono passata), allora per farla anche un po’ sorridere le dissi: “L'università non è come la scuola; all'università – all'inizio – è come entrare nello stesso supermercato più volte e il cassiere ancora non si ricorda di averti già visto per la tremillesima volta”.




Io per natura sono una persona molto timida e ansiosa, e i professori che avevo a scuola me lo dicevano spesso che dovevo un po' uscire da questa bolla per potermi realizzare meglio e, nonostante io abbia fatto molta fatica, alla fine ce l'ho fatta. Mettere da parte la timidezza (l'ansia fa parte di me; io sono l'ansia e l'ansia è me - prossimamente al cinema), mi ha aiutata ad aprirmi un po' di più e, potrei dire che mi è stato d'aiuto, ogni volta che mi sono trovata davanti ad un professore che di me non sapeva proprio niente.
Soprattutto, cercate di farvi degli amici, trovate qualcuno con cui passare il tempo nelle ore in cui non c'è lezione, con cui confrontare gli appunti e farsi passare delle notizie nel caso ve lo foste persi a lezione oppure eravate assenti. L'università è anche un'esperienza per maturare meglio nelle relazioni (io non ho brillato, certo, ma non ho nemmeno fatto così tanto schifo).

Per quanto riguarda gli esami, più ciò che avete scelto di fare vi piace, più vi verrà meglio studiarlo e passerete gli esami ad occhi chiusi (per così dire). C'è molto da studiare, questo è vero e c'è anche da soffrire parecchio (se poi siete come me, c'è da impazzire) però è anche vero che non ci sono interrogazioni o compiti in classe ogni settimana e questo dà una maggiore possibilità per sistemare gli appunti, cominciare il libro dell'esame e prepararsi per quando arriva la sessione (ci sono quella autunnale, quella invernale e quella estiva, in cui ci saranno tutti gli esami che dovrete dare; cercate di scegliere un tot di esami a sessione, se preferite fare subito i più facili o i più difficili è una vostra scelta). Ma soprattutto, non date troppo retta alle voci di corridoio quando parlottano di un professore. Piuttosto che farvi dire da un'altra persona che ha già fatto quell'esame e vi ha parlato in modo molto poco convincente di quel determinato professore, andate ad ascoltare un esame, se è in aula è più facile, se è in studio un po' meno perché a volte viene chiusa la porta ed è difficile sentire che domande faccia o come si comporta).


Ora dopo aver visto COME funziona l’università vorrei parlarvi della scelta.
Come penso voi abbiate capito scegliere la facoltà da intraprendere non è per nulla facile : si certamente si è sempre in tempo per cambiare ma l’azzeccare al primo colpo sarebbe la cosa migliore (per poi anche evitare spiacevoli intoppi).
La scelta universitaria è molto molto importante: determina cosa tu voglia diventare da grande, quale sarà la tua carriera e il tuo futuro. Tolta la scelta su un piano che riguarda le varie facoltà, uno dei problemi secondo me principali è l’influenza di chi ti sta attorno.
Purtroppo non tutti hanno una scelta davvero libera e ci saranno sempre il genitore, il nonno, la sorella, il professore che saranno determinanti nel percorso da intraprendere e moltissime volte, sarebbe una scelta forzata.
Sovente si sceglie, con amarezza, di non andare contro alle imposizioni dateci e di sprecare tempo ed energie studiando qualcosa che non ci piace affatto.
Alla fine si, è tempo sprecato.
È tempo che si sarebbe benissimo potuto impiegare in qualcosa che davvero amiamo, che davvero ci fa svegliare la mattina carichi e che ci fa venire voglia di metterci con la testa sui libri.
Io sono stata fortunata, i miei genitori (anche se tutt’ora non sono pienamente convinto) hanno lasciato scegliere a me in che facoltà mettere TEMPO e soprattutto SOLDI.
Per quello che vi posso dire cercate in tutti i modi di scegliere voi per voi, la vita è la VOSTRA non dei vostri genitori.
Potrà essere vista come una delusione da parte loro, all’inizio però; perché io sono sicura che vedendo i risultati che porterete a casa faranno cambiare loro idea.
I genitori avranno per sempre un controllo ed una influenza decisivi nella vita dei loro figli ma una cosa è certa: vedervi felici, soddisfatti di voi stessi e di quello che starete ottenendo, varrà sicuramente 100 volte in più di fare psicologia invece che beni culturali.

Sono ancora qui, sono ancora Mars, vi sono mancata? Comunque, quello che dice Elly è vero, molti genitori vorrebbero che i figli frequentassero una determinata un'università anche se magari frequentando quella che vorrebbero loro, magari, avrebbero già un lavoro pronto una volta finito (finendo a lavorare per uno dei genitori, ammetto che può succedere, oppure da un conoscente dei genitori che si prende la responsabilità). Se ci sono persone che vogliono fare quel tipo di lavoro, non c'è niente di sbagliato, assolutamente, ma se la vedete più come una forzatura, decidete voi cosa è meglio per voi stessi.
Anche i miei genitori erano un po' contrari al fatto che avessi scelto un'università completamente diversa da quelli che erano stati i miei studi precedenti, ma alla fine mi hanno sostenuta e mi ha fatto piacere portare a casa buoni voti agli esami (ripeto, non ho brillato, ma mi sono impegnata) e vederli orgogliosi di me, il giorno della mia laurea, mi ha fatto capire che mi hanno lasciato la libertà di scelta proprio perché trovassi la strada che più faceva per me, perché è così che dovrebbe andare e ne sono stata davvero molto felice.




Potete farcela, noi siamo con voi!
Speriamo che questo post possa avervi aiutato un minimo a capire su cosa basare la vostra scelta (e il vostro futuro??) e niente, speriamo di non avervi annoiato! Se volete farci sapere la vostra esperienza o altro, vi aspettiamo numerosi nei commenti! Vi ringraziamo per l’attenzione che ci date e che continuate a darci e, davvero, grazie, grazie, grazie.

- Elly e Mars.

Nessun commento:

Posta un commento